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Mindset: le buone abitudini per le imprenditrici di successo

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Cosa si intende per mindset? Quanto conta nel business? Da dove si deve partire per sviluppare il giusto mindset? Quali pratiche ci possono aiutare a migliorarlo?

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Ascolta il sesto episodio del mio podcast oppure guarda il video su YouTube.

Con Silvia Ancordi, pedagogista per adulti, consulente olistica e formatrice, parliamo di buone abitudini quando si tratta di mindset.

Qui trovi alcuni estratti della puntata.

Cosa si intende per mindset?

Francesca Sparaco:

Silvia ci ha dato la sua definizione di mindset: “per mindset si intende l’insieme di pensieri intenzioni e azioni, che costituiscono le fondamenta della casa per il tuo business. Se sono solide sarà sicuro e prospero, se sono instabili, meglio intervenire”. 

Quindi Silvia che cosa si intende per mindset, concetto che va molto di moda oggi e che è anche abbastanza inflazionato?

Silvia:

È inflazionato perché, in realtà, ormai tutti si occupano di crescita personale e, quindi, lo troviamo declinato da diversi operatori. 

Il mindset però è una cosa di fatto molto semplice. È un po’ la matrice o, come dicevo prima, le fondamenta, quello che dovrebbe venire prima di tutte le azioni che compiamo, dalla newsletter, al sito, alla creazione dei servizi. Diciamo che è un po’ l’impronta digitale che mettiamo in quello che facciamo.

Da dove partire per sviluppare il giusto mindset imprenditoriale 

Francesca Sparaco:

Sicuramente il mindset è l’atteggiamento positivo. Ci porta ad avere una struttura, delle basi solide, che possono aiutarci nella creazione di un business di successo. Vorrei parlare con te proprio di quello che ci porta ad avere questo atteggiamento positivo. 

Non tutti nasciamo nello stesso modo. Come possiamo noi imprenditrici digitali adottare un mindset, che ci aiuti, che ci dia la giusta struttura per riuscire a ottenere quello che vogliamo, per seguire quello che desideriamo e raggiungere il successo che vogliamo ottenere?

Silvia:

Per me è fondamentale rivedere la propria storia, andare a capire e osservare, analizzare come siamo state cresciute, in quale contesto abbiamo vissuto e quale è stata la narrazione che abbiamo costruito. 

L’insieme di ciò che abbiamo vissuto e dell’educazione che abbiamo ricevuto fa sì che portiamo avanti, molto spesso in modo assolutamente inconsapevole, delle convinzioni e che agiamo condizionate, a livello inconscio o subconscio, da quello che è stata la nostra storia. 

Nel momento in cui decidiamo di cambiare rispetto a quello che è stato prima di noi si attivano tutta una serie di difficoltà, che influenzano e impattano quello che è il nostro mindset. 

Quindi è importantissimo ripartire da sé.

Francesca Sparaco:

C’è un’influenza tra quello che pensiamo e le nostre azioni? C’è un collegamento?

Silvia:

Sì, sì, c’è un collegamento. Banalmente, nel momento in cui continuo a dire a un bambino “sei piccolo”, in realtà, la mia è una frase è “non sei abbastanza” e, quando poi il bambino diventa grande a sufficienza per poter fare una cosa, continua a girare questa voce in sottofondo. 

Una cosa fondamentale da ricordarsi è che, in qualsiasi processo di cambiamento, si attivano resistenze

Se devo andare a tagliarmi i capelli dal parrucchiere, una parte di me dice “oh che bello vado a tagliarmi i capelli, cambio look”, l’altra dice “oddio mi devo tagliare i capelli”. Questo è un esempio banale, ma possiamo estenderlo a qualsiasi cosa. Se cambio il sito, penso “oh che bello, cambio la mia immagine”, ma allo stesso tempo mi spiace lasciare andare qualcosa del vecchio. 

Ogni cambiamento, piccolo o grande che sia, nel privato o nel business, ci porta a lasciar andare qualcosa e, quindi, a opporre delle resistenze.

Il lavoro che viene fatto in questo caso a livello di mindset è proprio capire che quello che è stato fino adesso ti aiuta per mettere le basi per quello che sarà. Perché siamo in continua evoluzione. 

Nel momento in cui abbiamo desiderio di costruire una vita che sia più allineata a quelli che sono i nostri valori, darsi la possibilità anche di sbagliare e di fare il salto diventa necessario per costruire qualcosa di diverso.

Francesca Sparaco:

Stavo pensando proprio che darsi la possibilità e fare il jump può essere qualcosa che può venire meno naturale a chi è cresciuto in un contesto educativo e familiare in cui ci sono stati tutta una serie di atteggiamenti, che lo hanno portato a pensare “meglio il posto fisso, meglio la pagnotta sicura”. Anche se ci sono degli eventi che, a volte, ci possono aiutare a fare il jump. 

Se ripenso a come ho iniziato la mia attività, devo dire grazie al fatto di essere uscita da un contesto. Mi trovavo all’estero, avevo fatto tabula rasa di quella che era la mia professione precedente. Questo mi ha spinto. Ho studiato e mi sono rimessa in gioco. Non so se questo desiderio sarebbe cresciuto così forte in me qui.

Silvia:

Mi viene da dire che, quando eri all’estero, non avevi nulla da perdere, perché avevi già cambiato tutto. Avevi cambiato casa, avevi cambiato nazione. Quindi, cosa poteva andare storto? 

Il punto è che, quando banalmente rimaniamo nello stesso ambiente, la prima paura è: “ma se poi l’ambiente attorno a me non si adatta?”.

Il sistema fa di tutto per preservare se stesso, così come noi, nel momento in cui siamo di fronte a un cambiamento, entriamo in modalità protezione, cioè di mantenimento di quello che c’è. 

Io consiglio sempre di partire dai propri valori. 

Nel mio caso, per esempio, il fatto di mettermi in proprio era: “voglio fare homeschooling. Rimetto l’educazione dei miei figli al centro della famiglia e mi serve un lavoro che mi permetta di realizzarmi professionalmente, da un lato, e di seguire loro, dall’altro”. 

C’è tutto un lavoro su di sé da fare. L’identità visiva che portiamo fuori, come newsletter, social, sito, eccetera, è solo l’ultimo pezzettino di una trasformazione, che, in realtà, deve avere avuto luogo prima, interiormente. Altrimenti si crea uno scollegamento tra quello che c’è dentro e quello che c’è fuori.

Mindset per imprenditrici digitali: come influenzare produttività e motivazione

Francesca Sparaco:

Siamo delle imprenditrici, abbiamo fatto il jump, abbiamo deciso di avviare il nostro business, oppure siamo già imprenditrici e ci va anche abbastanza bene. Come possiamo influenzare la produttività, la motivazione con il nostro mindset? Ci vuoi dare qualche consiglio su come potremmo fare meglio in questo senso?

Silvia:

Una delle cose che vedo spesso dire è “usa le affermazioni positive”. Ok, per cui io mi alzo, mi guardo allo specchio e comincio a ripetermi ad alta voce “sono bella, sono brava, sono competente, sono preparata…” Diciamolo subito, non funziona. 

Perché se manteniamo questa abitudine, quando siamo in uno stato beta, cioè lo stato che abbiamo adesso io e te, mentre parliamo, quindi in uno stato di veglia normale, in realtà è molto più difficile che il nostro inconscio e subconscio interiorizzino quelle informazioni. 

La prima cosa da fare è recitare queste frasi prima di dormire o appena sveglia. E già lì si vede la differenza. 

La seconda cosa è lavorare sull’immagine che abbiamo di noi. Cioè, se vogliamo essere imprenditrici di successo, qualsiasi accezione abbia per noi la parola successo, diventa fondamentale avere un’immagine di sé, non solo fisicamente, ma soprattutto interiore, che sia allineata a quello che noi desideriamo. 

Se per me la donna di successo si veste in un determinato modo, si comporta in un determinato modo, dovrei iniziare a comportarmi e a sentirmi come se quella cosa fosse già reale. 

Francesca Sparaco:

Stavo pensando alla questione della fatturazione e del raggiungimento dell’obiettivo del fatturato mensile. Come ci possiamo allenare quando andiamo a vedere che quell’obiettivo non è stato raggiunto?

Io, ad esempio, ho capito che mi devo porre degli obiettivi alti perché, quando vado a fare il controllo e vedo che sono al di sotto, mi accendo.

Silvia:

Lì è l’intuito che si attiva, no? L’intuito è una funzione, un’abilità che abbiamo tutti. Nei momenti di stress si attiva per mettere insieme tutte le informazioni che abbiamo per gestire quel problema e le riporta fuori in modo nuovo.

È anche importante capire che noi non siamo il nostro fatturato, non siamo il numero di contatti e di follower che abbiamo, ma siamo tutta una serie di cose a prescindere dai nostri risultati

In questo caso, consiglio di andare a controllare il fatturato dall’anno precedente nello stesso mese. Una delle cose che diciamo alle imprenditrici digitali è di controllare cosa fanno i competitor. Invece, il competitor più importante che dovremmo monitorare siamo noi stesse. 

Magari, andando a controllare il fatturato dell’anno precedente nello stesso mese, ti accorgi che anche l’anno scorso, nello stesso mese, hai avuto un calo del fatturato e, andando a controllare, ti accorgi che, quando arriva giugno, finisce la scuola, si entra in modalità vacanza e può essere che la tua presenza debba necessariamente inglobare altre responsabilità.

Questa è una cosa interessante, secondo me, da andare a vedere. Invece di giudicarci per questo, possiamo diventare consapevoli di queste dinamiche e dire “ok, so che arriva giugno, io a giugno di solito fatturo meno, bene, ne approfitto per fare quest’altra cosa”. 

Magari le tue clienti hanno lo stesso problema, ti richiedono meno consulenze e quindi hai la possibilità di usare quel mese come un mese cuscinetto, per fare altro oppure puoi stare a casa a strapparti i capelli e dire “no questo mese, povera me, ho guadagnato poco”. Vedi la differenza?

Quello è proprio il mindset, cioè capire come affrontare le situazioni.

Quali pratiche ci possono aiutare come imprenditrici digitali a migliorare il nostro mindset

Francesca Sparaco:

Parliamo quindi di resilienza, di come allenare il nostro mindset ed imparare ad avere anche delle buone abitudini, che ci portino a manifestare questa parte creativa, che ci può consentire di avere anche un mindset migliore. 

Secondo me ci si fa seguire, si va per tentativi. Ad esempio, io ho scoperto che lo yoga in sé, o comunque la meditazione, non mi aiuta perché non riesco a staccare. Invece, se mi muovo, quindi, ad esempio, se vado a camminare, riesco a raggiungere quello stato mentale di cui parlavi prima per cui poi si sviluppano delle dinamiche, anche creative, che ci fanno stare bene.

Tu sei anche una consulente olistica. Mi chiedevo come è possibile integrare pratiche olistiche e se ce ne sono che ci possono aiutare, che possono migliorare il nostro mindset.

Silvia:

In realtà di tecniche ce ne sono tantissime. Quando mi trovo a lavorare per le clienti, guardo sempre quali sono le cose che a loro piace fare. 

Per esempio, io ho avuto clienti per cui la scrittura espressiva era uno strumento adatto. Si potrebbe mettere l’orologio e dire devo scrivere per dieci minuti, finché non suona l’orologio. Devo scrivere come sarebbe la mia vita ideale, la mia giornata ideale. Mi metto lì e butto fuori senza censura, senza rileggere, senza correggere, vado in flusso di coscienza.

Altra cosa è lavorare con la visualizzazione, tenendo sempre questo esercizio la sera prima di dormire. Se io avessi raggiunto il successo che desidero, come sarebbe la mia giornata? Come mi vedo? Mi alzo e cosa faccio? Con chi sono? Dove vivo? 

Magari ho un abito che mi piace molto, allora nella visualizzazione io mi vedo, che mi alzo che mi preparo e che indosso quell’abito che ho già. Molto spesso, invece, l’errore che si fa è che mi visualizzo in una villa con la piscina col maggiordomo ed entro immediatamente in modalità mancanza ed ottengo l’esatto opposto di quello che voglio.

Spesso facciamo delle cose che invece di aiutarci peggiorano un po’.

Nel momento in cui io mi esercito per visualizzare come vorrei fosse la mia giornata, ma mi rendo conto che sento tensione in una parte del corpo, lì c’è qualcosa da andare a vedere, che può essere una convinzione, una paura, un blocco di qualsiasi tipo. 

Sui blocchi ho uno strumento che uso che è l’EFT, Emotional Freedom Technique

È una tecnica di rilascio emozionale, che ci permette di andare a vedere, a rielaborare, a lasciare andare le convenzioni limitanti nel giro di pochi minuti. 

Molto spesso sono legate ai soldi. Farsi pagare di più, per esempio.

Ti racconto questo aneddoto: avevo una ragazza che aveva il doppio lavoro, cioè la mattina lavorava in fabbrica e pomeriggio faceva il suo lavoro. 

A dicembre, dopo tre mesi, ha presentato le dimissioni e ha deciso consapevolmente di lavorare sul suo progetto. Abbiamo dovuto dar valore a tutte le competenze, che lei non riusciva a riconoscersi. 

Una delle cose che le ho consigliato di fare era proprio partire dall’immagine. Lei lavorava come massaggiatrice e, quando arrivavano i clienti, aveva degli abiti molto comodi, una tuta, una felpa. Le ho detto prova a metterti qualcosa che sia più allineato a quello che vuoi fare.

Quindi ha trovato degli abiti che aveva smesso di mettere e ha iniziato a presentarsi con quelli. A volte, si cambiava mettendo un camice. Insomma, era più professionale. Piano piano, secondo le sue modalità, ha iniziato anche ad aumentare i prezzi. 

L’immagine che abbiamo di noi è la prima cosa su cui dobbiamo andare a lavorare.

Il giusto mindset per le imprenditrici digitali: come adottarlo? 

Francesca Sparaco:

Abbiamo toccato tantissimi punti, dalle tecniche ai consigli, alle buone abitudini positive, che ci possono aiutare a sviluppare un mindset più sano, che ci aiuti a progredire, nel business e nella vita. 

Per esperienza personale quello che ho visto è che il mindset è un mezzo potentissimo per portare avanti il nostro business. 

Non so se tu hai parlato di una percentuale, ma io credo faccia più del 35%. Non vorrei già dare un 50%, ma veramente siamo lì tra il 35% e il 50%.

Silvia:

Ma fa pure più della metà, sai? È uno dei punti fondamentali su cui lavorare. 

L’errore è continuare a fare le stesse cose o comunque a fare delle cose, senza però sistemare le fondamenta. 

Se io penso a me quando ho iniziato dopo la laurea, penso a me 5 anni fa e penso a me due mesi fa, trovo sempre persone completamente diverse. L’errore più grande che possiamo fare è focalizzarci sul “sono fatta così”. È una cosa che chiude qualsiasi possibilità di cambiamento.

Al posto di dire “questa cosa non posso farla, non me la posso permettere”, si deve cambiare la domanda in “come posso permettermi questa cosa, come posso farla”. 

Perché se io dico alla mente “non posso farla”, sto già castrando qualsiasi soluzione. Se io chiedo alla mente “come posso fare questa cosa, come posso arrivare a questo obiettivo”, questa si attiva per recuperare tutte le informazioni che abbiamo a livello inconscio e subconscio, per elaborarle  e restituirci quella che è una soluzione. 

Diversamente, diventa un non puoi, non puoi permetterti, non sei abbastanza, non sei capace e si chiude tutto. 

Cambiare le domande molte volte è un po’ come aprire una porta per lasciare entrare delle possibilità.

Francesca Sparaco:

Nella vita ci sono tantissime cose che non possiamo controllare, che non dipendono da noi. Ce ne sono altre, invece, in cui siamo proprio noi a poter fare la differenza. 

Tra queste, ci sono sicuramente il mindset, le competenze, le nostre abilità. Credo che nessuno ce le possa portare via. 

Tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per raggiungere i nostri obiettivi sono già dentro di noi, dobbiamo solo trovare le persone giuste, delle persone come Silvia, che ci aiutino a farli emergere e ci aiutino a coltivare le buone abitudini.

Ascolta l’intero episodio, cliccando qui

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Se vuoi conoscermi meglio, leggi qui.

PS: Avere un mindset di successo significa ritagliarsi del tempo per capire in che direzione sta andando il nostro business. E la Ti aiuto io con il mio Workbook ‘Revisione di metà anno’.

Francesca

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