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Quando ho avviato il mio business online nel 2019, venivo da una fase della mia vita sfidante eppure di forte crescita. Sarà un caso? Io non credo.. Spesso abbiamo bisogno di un evento esterno che ci spinga a muovere i primi passi.
Devi sapere infatti, che prima di avviare un business mio, ero dipendente. Puoi quindi immaginare quanto poco ne sapessi di budget, business plan, market fit, validazione dell’idea…
Sapevo però una cosa.
Sapevo che alcuni business avrebbero potuto voler sfruttare il marketing online per vendere di più nel web. Lo sapevo perché, avevo testato su me stessa, quanto fossero potenti alcuni nuovi mezzi digitali, come i social. Anche se il mio colpo di fulmine arrivò con Google…
Puoi ascoltare la puntata sul podcast se preferisci o guardare il video su YouTube.
Come ho avviato il mio business online
Faccio un passo indietro a dove tutto ebbe inizio.
Quando ho avviato il mio business mi trovavo a Londra, dove mi ero trasferita tre anni prima con il compagno, un bimbo di 1 anno e incinta di pochi mesi.
Senza aiuti, senza amiche con cui condividere i momenti al parco, tra una poppata e l’altra, ho iniziato a leggere i blog di altre italiane all’estero.
E ho cominciato a conoscere altre italiane sparse per il mondo.
Non avevo ancora intenzione di aprire un blog, non sapevo nulla di WordPress e, benché avessi lavorato 15 anni in comunicazione e marketing a Milano, non sapevo cosa si nascondesse tecnicamente dietro a un sito web.
Non me ne occupavo e lo ignoravo totalmente.
Iniziai a scrivere sul mio blog perché volendo cercare lavoro a Londra, dovevo perfezionare il mio inglese. Il test prevedeva una parte scritta e, per fare pratica, mi dissi che un blog sarebbe stata una bella scusa per dover scrivere in inglese.
Conoscendomi sapevo che se non mi fossi obbligata a fare qualcosa, e non sentendomi brava a scrivere in inglese, non avrei mai fatto quel test.
E così cominciò la mia avventura nel magico mondo del blogging.

Non feci uno studio del nome del dominio, non sapevo cosa fosse l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Iniziai e imparai strada facendo.
Mi appassionai.
Ci presi gusto, scrivere per il mio blog era come ritornare a riappropriarmi di qualcosa che fosse solo mio, del tempo mio, senza i bambini, senza essere solo una mamma h24. Da lì il nome mumwhatelse.
Iniziai a fare sul serio e a raccontare come si poteva visitare Londra con dei bambini piccoli: i miei consigli super local di mamma italiana a Londra divennero la chiave del successo del blog che arrivò presto in prima pagina e da lì iniziarono ad arrivare le prime richieste: “mi aiuti, sto organizzando un viaggio a Londra, che consigli mi dai?”
Dal blog all’avvio del mio business online
Mi inventai il servizio dell’itinerario su misura. Avevo trovato un modo per monetizzarlo e i clienti, super in target, che cercavano Londra con bambini (ovviamente non single o coppie) arrivavano sul mio blog e acquistavano il mio servizio.
Acquistano tutt’ora in realtà. Il mio blog è ancora in prima pagina ed è un business a tutti gli effetti: guadagno con servizi, guide e con le affiliazioni.
Il mio blog è stata la mia validazione dell’idea.
E mi chiedevo: Ma perché anche gli altri business non investono nella creazione di contenuti per google per farsi trovare online?
Parlavo di SEO eppure le donne con cui parlavo, credevano parlassi del CEO. Insomma c’era margine per fare. Ho visto che c’era per me un modo per aiutare altri business a fare lo stesso.
Ma prima di partire con un business mio, mi rimisi a studiare, alla Cass Business School a Londra, un master per Startup e unii tutti i tasselli del puzzle: le mie conoscenze online (sul blog e con il mio profilo Instagram) con le basi di management, necessarie per avviare un business.
Perché ti sto raccontando questo?
Perché a volte il percorso non è una strada dritta.
Ma di certo ci sono delle costanti: serve studio, pianificazione e supporto.
Ci sono stati tanti momenti di sconforto, cadute da cui mi sono rialzata: avere un business implica imparare a fare tantissime cose nello stesso momento e, credimi, molte di queste, le impari soltanto facendo.
Magari non hai un lavoro full time e potresti avere del tempo da dedicare alla tua idea di business.
Oppure, come me, sei in maternità e hai tempo per sviluppare questa idea.
Se lavori full time, dovrai decisamente spremerti di più, perché le cose da fare sono tante e se vuoi che il tuo progetto non rimanga nel cassetto, devi pensare di poterci dedicare almeno 10 ore a settimana, per cominciare…
L’importante è che tu non rimanga paralizzata nel limbo del: “Non lo faccio, non sono pronta…”
Anzi sappi che se hai meno tempo, lo saprai sfruttare ancora meglio perché saprai che in quel poco tempo che hai dovrai incanalare tutte le tue energie.
Avere meno tempo a disposizione, quindi, non è necessariamente uno svantaggio.
Come avviare un business online in 7 steps
Fatta questa dovuta premessa, vediamo gli steps e la strategia che ti consiglio di seguire per avviare un business online.
1. Crea un business online che risolve un problema
Innanzitutto devi avere le idee chiare su quale problema vorresti risolvere.
Mettiamo che tu sia una Professional Organizer.
Ok bene, una professione piuttosto nuova, che risponde ad un bisogno moderno.
Vuoi aiutare le persone a organizzare al meglio il proprio tempo?
Esiste un reale bisogno?
Ma perché le persone dovrebbero venire proprio da te e non da un’altra Professional Organizer? Quale è la tua value proposition, la tua offerta di valore, che ti permetta di distinguerti?
Il mio consiglio è: fai un pò di ricerca, online e offline… guarda i tuoi competitor, pensa a quello in cui tu potresti essere brava o che ti appassiona di più.
Il posizionamento è uno degli aspetti più sottovalutati.
Essere online significa essere in competizione con tutti, anche con una Professional Organizer che lavora dall’America, ma che ha saputo trasmettere la sua angolazione e ha saputo distinguersi dagli altri.
2. Trova quello che ti distingue dagli altri
C’è spazio per tutti.
Non pensare che sia troppo tardi, o che la tua non è un’idea nuova. Ci sono pochissimi business unicorno che nascono ogni anno, ma questo non vuol dire che la tua unicità non si possa trasmettere al servizio che offri o ai prodotti che crei.
Il mio primo corso on line è stato il SEO Bootcamp. Un corso rivolto a chi volesse imparare a sfruttare l’ottimizzazione per i motori di ricerca per rendere il proprio brand più visibile e vendere di più. Eravamo in piena pandemia ed era pieno di corsi online. Lanciavo il mio primo corso e senza avere uno storico.
Così, facendo uno studio del mercato, trovai che la chiave potesse essere la forma ibrida: una parte di corso fruibile sempre da dove si vuole, ma con la mia partecipazione diretta con lezioni e feedback e un canale dedicato per ogni domanda che fosse sorta con il corso.
E fu la chiave vincente – il corso andò sold out in 24 ore.
Quindi il vero differenziante è quella salsa segreta che tu spruzzi nei tuoi contenuti. Ora la tua salsa segreta dipenderà, naturalmente, da quello che vendi e da che cosa lo rende effettivamente unico.
3. Testa e valida la tua idea di business
Ma veniamo al terzo punto: hai trovato l’idea, hai trovato la tua angolatura, quello che ti differenzia dagli altro – ora però ti serve testare e validare la tua idea.
Uno dei principali motivi per cui una business fallisce (11% del totale) è l’assenza di mercato.
Vedo molte persone creare un prodotto dal giorno alla notte e passare i 3 mesi successivi a provare a venderlo in ogni modo. Il problema è che, se non abbiamo mai venduto qualcosa in vita nostra, probabilmente non sappiamo vendere.
Ma una cosa è certa. Senza i feedback è difficile creare un prodotto o un servizio di successo.
Questo è il motivo per cui, spesso, a chi è all’inizio, consiglio di dar via il proprio prodotto o servizio gratis. Dare via qualcosa gratis è 100 volte più facile che provare a venderlo.
Ma ci permette di ottenere feedback.
Di conseguenza possiamo migliorare il marketing, il prodotto o servizio e possiamo pure accumulare recensioni che ci permetteranno di vendere più facilmente in futuro.
Quindi, cerca di trovare degli early adopters, qualcuno che possa provare il tuo servizio o prodotto, testare l’interesse per il prodotto/servizio e ottenere un primo feedback per evitare di fallire.
4. Sviluppa un piano di business
Una volta che hai un’idea chiara del tuo business, è importante sviluppare un piano di business dettagliato. Definisci gli obiettivi, le strategie di marketing, le fonti di reddito, il budget e altri aspetti chiave del tuo business. Un piano ben strutturato ti aiuterà a mantenere il focus e a seguire un percorso chiaro.
Questa per me è stata la parte critica perché non ho un background e una formazione imprenditoriale.
Fondamentale è stato farmi seguire da un business coach che mi mettesse nero su bianco gli obiettivi di ogni mese, quanto avrei dovuto guadagnare in base alle spese che avrei dovuto sostenere.
Non puoi non avere un business plan.
5. Occupati della tua casa online: apri il tuo sito web
Il nostro sito web, la nostra casa online, è il nostro porto sicuro: il luogo che ci appartiene al 100% e dove non dobbiamo dipendere dalle logiche di un algoritmo.
È dove possiamo far crescere la nostra mailing list (psst … non possiedi i followers di Instagram!).
Ti sei mai chiesta: “se Instagram domani chiudesse, io potrei ancora fare il mio lavoro? Potrei avere lead (potenziali clienti) che arrivano sul mio sito? O se spengo quel canale, tutto finisce?”
Poche settimane fa ho mandato una newsletter proprio sul costo del sito web. Non puoi lesinare su questo, non puoi pensare di avviare un business online e non avere un sito solido, performante, che puoi aggiornare facilmente, veloce e che ti faccia trovare sui motori di ricerca.
6. Scegli un canale da cui iniziare ad investire le tue energie
Scegli il canale che ti è più congeniale. Se lo devi usare, essendo un social, deve essere piacevole per te starci.
Devi essere dove il tuo potenziale cliente è? Dipende, rispondo io.
È importante capire quale social o canale può darci maggior possibilità di intercettare il pubblico a cui vogliamo parlare.
Ma se, ad esempio, non ci piace fare foto, non ci sentiamo delle creator, non ci piace metterci la faccia, non investirei il 100% del mio tempo ed energie su Instagram.
Differenzia.
Parleremo di traffico organico e di traffico sponsorizzato in una prossima puntata del podcast. L’importante però ora è che tu capisca che il tempo è prezioso. Creare contenuti porta via tempo. Devi ottimizzare il poco tempo che hai. Devi anche capire quanto budget hai da investire.
Se hai tempo puoi pensare di crescere in modo organico, ma se hai bisogno di iniziare a incassare allora devi spingere traffico al tuo sito pagando degli ads.
Testa più di un canale.
Per quanto tempo?
Dipende. Non puntare comunque su un solo canale.
E non dimenticarti, nel frattempo, di far crescere la tua mailing list (ma di questo parleremo in una puntata dedicata).
Sappi che non devi avere una newsletter per avere una mailing list. Ma quando avrai un prodotto o servizio da lanciare, senza una mailing list, non avrai contatti tuoi a cui comunicare che c’è un nuovo progetto.
7. Sviluppa il giusto Mindset
Concluderei questa carrellata di step con un punto importante: il Mindset e la disciplina.
Niente arriva senza il duro lavoro, il test, l’applicazione, credimi.
Non esistono storie di imprenditrici di successo, che non hanno investito in loro stesse.
Visualizza dove e come vorresti essere tra qualche anno (non dieci…meno!).
Quello è il tuo obiettivo. Senza di quello difficile mantenere la retta via.

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A presto
Francesca